Coronavirus&Benessere Psicologico #6 L’importanza di agire il cambiamento
Lia Parente

Se vuoi vedere il cambiamento inizia ad agire anche stando a casa.

Quando riflettiamo sui cambiamenti della vita, molto spesso siamo portati a pensare che questo processo debba necessariamente essere lungo e che le scelte si possano compiere solo attraverso una certezza al 100% di quelle che potrebbero essere le conseguenze.

E’ importante riflettere sulle scelte, a patto che questo non diventi un atteggiamento estremizzato che conduce ad un blocco della capacità di vivere autenticamente, diventa dunque una scusa per rimanere fermi.

La verità è che nella logica del cambiamento non c’è il “pensare”, bensì il “fare” ed è solo facendo delle cose che riusciremo a sperimentarci, sbagliare, cadere e rialzarci, ma questa volta raccogliendo elementi concreti che ci restituiscono un dato certo. 

La paralisi delle azioni nasce proprio quando il pensiero prende il sopravvento, sostituendosi quindi ad ogni altra forma di sperimentazione. 

Si possono individuare due categorie a cui può condurre il pensiero:

  1. Quella che produce benessere, portando la persona a raggiungere obiettivi
  2. Quelle che diventano vittime del proprio pensiero, auto-alimentando degli scenari terribili che poi li rendono prigionieri della propria vita e tendenzialmente frustrati, insoddisfatti ed inconcludenti. 

Oggi, volevo parlarvi di una prima metodologia legata proprio al cambiamento, con particolare riferimento alla emergenza che tutti ci troviamo ad affrontare. 

Sicuramente l’ansia e lo stress fanno da padrone in questi giorni difficili, ma certamente se mettiamo in atto la solita routine, non faremo altro che ottenere gli stessi risultati.

Rimanere nella zona di confort ci fa sentire più protetti, ma non ci rende persone capaci di evolversi. Dobbiamo abbandonare gradualmente quella zona di confort, come

Decisamente rischiando di invertire la logica della gestione del problema.

Rita Levi Montalcini, proprio in riferimento a questo, sosteneva che: “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione, bisogna coltivare il coraggio e ribellarsi. Meglio aggiungere vita ai giorni, che giorni alla vita”.

Qualcuno scriveva che “ciò che il bruco chiama fine di tutto, il resto del mondo chiama farfalla”. Ecco questa è proprio una delle chiavi del cambiamento, considerare questo momento come opportunità può aiutarci a guardare diversamente queste giornate in solitudine, può rendercele meno pesanti e più produttive al miglioramento di noi stessi e delle nostre vite. 

Crisi, etimologicamente rimanda al concetto di cambiamento, scelta, bivio, da cui trarre beneficio oppure restare prigionieri dei nostri limiti. 

Oggi un modo per affrontare la crisi, sarebbe quello di chiedersi: “a quali opportunità apre la porta questo periodo di cambiamento”, “Quali opportunità non riesco a vedere?”.

Questo sarebbe utile pensarlo tutti i giorni, per 5 minuti, prima di mettere i piedi giù dal letto ed iniziare la giornata con un pensiero positivo. 

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